Conosciuto per la bellezza del Barocco, ammirato e studiato con meticolosità da appassionati e critici d’arte, ma anche con occhio da semplice turista, il Salento racchiude secoli di storia che si dipanano tra costruzioni antiche e grotte rupestri, città e monumenti che raccontano di due civiltà, quella marina e quella contadina, che viaggiano di pari passo, raccontando di una terra in cui si intrecciano affascinanti leggende, storie, colori e costruzioni come le torri costiere.
Meritano una citazione ad hoc, non c’è dubbio, per aver difeso il Salento dalle incursioni nemiche del passato. Se i turisti di oggi, infatti, possono rubare, ma solo con lo sguardo, le meraviglie di questa terra, è solo grazie a loro, a quelle torri costiere che, erette nel XVI secolo, non hanno permesso (o perlomeno l’hanno limitato) agli invasori di depredarne le ricchezze naturali.
Una serie di torri costiere si abbarbica sulle coste salentine, rincorrendosi in una serpentina quasi infinita che va da Otranto a Leuca, sino ai litorali più bassi e sabbiosi del neretino e ugentini, dagli Alimini a San Cataldo.
Opere imponenti e, come tali, ovviamente dispendiose, tanto da essere portato avanti solo grazie a una sorta di compromesso: l’edificazione o l’acquisto totale da parte di un privato, che si occupava di erigere e quindi controllare totalmente la torre. Il privato, a questo punto, prendeva il nome di “capitano di torre”, che doveva vigilare sulla sicurezza di quel tratto di costa, intento a scrutare il mare e le sue maree.
Solo la provincia di Lecce conta ben 61 torri costiere!
La loro costruzione seguiva canoni e criteri precisi, infatti dovevano permettere la comunicazione con le torri più vicine, grazie ad appositi segnali luminosi (spesso realizzati con fuochi) effettuati dalle sentinelle dislocate nelle parti sommitali, con il compito di segnalare eventuali pericoli provenienti dal mare.
Anche la scelta del luogo ove costruirle non era lasciata al caso! Si costruivano in luoghi ove ottenere la migliore visuale possibile anche verso l’orizzonte, in modo che dalla fortificazione potessero essere lanciati tempestivamente gli eventuali segnali di allarme.
Di seguito elenchiamo solo alcune delle più note torri, seguite da qualche immagine:
- Torre del Pizzo, Torre Sabea (comune di Gallipoli);
- Torre Chianca;
- Torre Suda;
- Torre Rinalda;
- Torre San Foca;
- Torre dell’orso;
- Torre Minervino (comune di Santa Cesarea Terme);
- Torre del Sasso (comune di Tricase);
- Torre Vado (comune di Morciano di Leuca);
- Torre Pali (comune di Salve);
- Torre San Giovanni, Torre Mozza (comune di Ugento);
- Torre Sant’Isidoro (comune di Nardò).